giovedì 6 giugno 2013

Chi di camola ferisce..., ...la camola si autocostruisce!!!




Queste eschette in gomma sono state create prima dell'apertura della trota del febbraio 2012.
Per cercare qualche soluzione in più per insidiarne il più possibile, ho creato a modo mio un po’ di camole fondamentalmente di due misure: una piccola,quella più classica, da 2,5 cm che già ci ha risolto tante giornate nei freddi laghi a pagamento invernali e una di misura più generosa da 5 cm simil-caimano adatta sempre per le trote ma anche per i cavedani e l’amato persico reale.
L’intenzione è quella di adoperarle in rotazione, a wacky,a drop shot e chi più ne ha più ne metta..scentandole con diversi sapori e usando una gomma molto morbida tanto farle sembrare quasi vere!!
Questo è uno degli stampi monovalva usati per le esche in questione.


 Per creare il master per fare lo stampo del simil-caimano da 5 cm, ho unito con un filo di acciaio e colla più pezzetti tagliati delle camole piccole e cercato di combinare in modo migliore possibile le parti per far si che non si vedano gli stacchi tra i vari abbinamenti.


Le testine nere sono state colorate con un pennarellino indelebile a punta media, tamponate via via con carta per non far sbavare il tutto e come sempre..tanta pazienza!!
Ecco una carrellata di foto e colori!!
Ciao!!















mercoledì 5 giugno 2013

Il mio Jerk Persico Reale 11 cm x 98 gr



Di solito non sono le mie esche,ma visto le esigenze di pesca,era proprio il caso di farsi qualche esca a modino!!!
Semplicemente un jerk da 95 gr di peso di lunghezza 11 cm x 4 cm di altezza nella parte centrale.
Diciamo che 11 cm è la lunghezza giusta come pesce esca e 4 cm di altezza il minimo indispensabile per farlo muovere a dovere.
Non c’è niente di novità,è un classico jerk già fatto da tanti e in particolare,vedendo i lavori di Loris Ferrari, volevo farvi vedere una mia personalizzazione!!!
Il corpo e in legno di mogano di spessore 2 cm.



Con una sega a nastro si contorna il pezzo.


Una volta contornato, con una levigatrice a nastro si smussano i quattro lati per renderlo più gradevole al “tatto”,(ma anche senza non cambia niente).



Si crea l’alloggiamento per il piombo,che sarà semplicemente rappresentato da un pallettone da 20 gr.
In precedenza ci saremo segnati il centro preciso del nostro artificiale e proprio lì,con una punta da legno di 16,andremo a fare l’alloggiamento per la nostra piombatura.


Oltre ai fori per gli anellini inox.


E' il momento di mettere il nostro pallettone da 20 gr.


Stuccheremo tutto con stucco da marmisti e lisciamo ben bene.



Metteremo anellini autocostruiti che fisseremo con colla bicomponente epossidica.




Cercando su google immagini ho trovato questo disegno di persico reale,il pesce che più mi interessava per fare il mio pesce esca,l’ho semplicemente stampato a colori su carta adesiva e dopo un po’ di sfumature ad aerografo l’ho attaccato sul jerk assieme alle pinne nella parte sottostante e due occhietti 3D.



Il lavoro è terminato con un bello strato di resina a proteggere il tutto!!!
Il risultato finale è un jerk che "wobbla" (oscilla) in caduta e sbanda stretto su recupero lineare.






Ciao!!!

martedì 4 giugno 2013

I bordi adesivi a modo mio



Dopo tantissime mail e mp di utenti del forum con domande riguardanti a come faccio a fare i miei bordi olografici o similari senza che si noti tanto lo stacco tra carta e colorazioni varie,ho finalmente trovato un po’ di tempo per fare un po’ di foto(veramente ne stò facendo più di Oliviero Toscani!!! ).
Come ben sapete sto parlando di aggiungere stagnola o carta adesiva olografica su bordi piatti,perciò niente di difficile, ma che richiede ugualmente un po’ di precisione per ottenere un risultato finale estremamente piacevole alla vista.




Con questa piccola guida parleremo di come fare per rendere più bella la nostra creazione,non per farla muovere bene in acqua, che sarebbe la cosa più importante!!!!
Ma supponiamo di aver realizzato un artificiale che si muova a dovere,ma che necessiti di quella ciliegina sulla torta che tanto lo renderà più grazioso e adescante ai nostri occhi (e non a quelli dei pesci!!).
Come modello in questione ho preso un Mini Slim Fast Minnow di 3 cm x 2 gr .
Dopo aver opportunatamente preparato il pezzo con due mani di fondo con smalto bianco all’acqua dato per immersione,cominciamo con il dressarlo.



Qui ci aiuterà l’aerografo ,che non dovrà essere per forza un attrezzo da professionisti,ma basterà uno come questo da pochissimi euro.
Per praticità di foto e lavorazione vi farò vedere come realizzare il tutto su una colorazione abbastanza semplice,che ricordi un po’ il pesce foraggio. Sarà poi la vostra fantasia a farvi realizzare livree a vostro piacimento, a noi interessa capire come mettere i bordi adesivi in modo quasi perfetto.
Dopo una spruzzata di colore avorio su tutte le parti del corpo,coloriamo il dorso e i lati alti del nostro artificiale con il nero.



Il primo passaggio di colorazione è stato eseguito creando un fondo per i passaggi successivi.
Veniamo alla creazione dei bordi adesivi.
I bordi adesivi da utilizzare possono essere tantissimi e si possono comprare direttamente anche sul web



Con una dima leggermente più piccola del nostro minnow si disegnano i contorni sulla carta scelta.



Se però invece del classico bordo olografico o prestampato vogliamo utilizzare la stagnola adesiva come Filippo qui ci illustra in modo impeccabile,per fare un lavoro con i fiocchi soltanto sui bordi avremo bisogno di un qualcosa che ci permetta di lavorare al meglio la stagnola che purtroppo si presenterà a noi come un classico rotolo si scotch.
Quel qualcosa è la parte siliconica della carta che di solito ospita tutti i tipi di adesivi e che di norma, una volta tolti, gettiamo nel cestino (etichette da ufficio,figurine ecc..).



Basterà prendere un pezzo di stagnola e attaccarlo sopra la parte siliconica che ci permetterà di poterlo lavorare come una qualsiasi decalcomania senza però perdere le sue capacità adesive.




Utilizzeremo anche qui la dima e con un paio di forbici avremo il nostro bordo adesivo pronto per essere adattato alla nostra creazione.



Per maggiori soddisfazioni nella creazione di particolari useremo la stagnola invece che la carta olografica e cercheremo di adattare il pezzo preparato all’interno del fianco del nostro artificiale.



Ci avvaleremo dell’aiuto di un cutter per creare lo spazio per i lati della paletta.


Togliendo la carta sottostante come si fà con un qualsiasi adesivo si potrà finalmente attaccare sull’artificiale.




Salto volutamente la parte della lavorazione della stagnola che come già detto potrete vedere chiaramente  nell’articolo di Filippo e passiamo al proseguo della colorazione.
Avendo già dato il colore di fondo sotto alla stagnola/carta,eviteremo quello spiacevole “stacco” visivo tra i due elementi (come si può ben notare nell'ultima foto sopra).
Adesso basterà dare una leggera sfumata sulla parte alta dell’adesivo con il colore scelto in precedenza (in questo caso il nero).



Una sfumata nella parte sottostante (il rosso) .


e la nostra esca,dopo gli occhietti realizzati con questo mio metodo e l’impermeabilizzazione finale può ritenersi conclusa!!!!



Ecco l'amico Luca con l'esca in questione.



Infine,voglio ripetere un concetto già precedentemente espresso..
La percentuale di interesse del pesce nei confronti del vostro artificile “ben curato e dressato” è pari allo 0%!!!
Perciò,se volete divertirvi a farlo perché vi piace sbizzarrirvi e volete avere più soddisfazione alla fine del lavoro,ben venga tutto questo post,altrimenti per pescare e raggiungere l’obbiettivo finale,cioè catturare il pesce,lasciate fare tutto perché sarà solo una perdita di tempo!!!
Curate sempre la parte costruttiva del vostro artificiale,ovvero il nuoto,è questo quello che farà la differenza in pesca,le colorazioni sono soltanto quel qualcosa in più per i nostri occhi!!!!!!!!!!

Ciao
Tiziano